📰 NEWS GENERICHE
#ParoleinUSO | Carrara: “Tornare a Zanica scelta di cuore. Momento più bello è il rientro di Giorgio dopo il lungo stop"
#ParoleinUSO | Carrara: “Tornare a Zanica scelta di cuore. Momento più bello è il rientro di Giorgio dopo il lungo stop"

Torna la rubrica tutta rossoblu #ParoleinUSO e lo fa attraverso le parole dell’allenatore della Prima Squadra Fabio Carrara che si racconta in esclusiva per noi.
Buongiorno mister e grazie della disponibilità. Il tuo a Zanica è un ritorno dato che ci eri già stato nelle vesti di calciatore con tanto di campionato vinto e di formatore. Ti chiediamo che emozioni hai provato tornandoci come allenatore della Prima Squadra e che ambiente hai trovato?
“Buongiorno a tutti. Zanica conserva ormai da quindici anni una fetta importante del mio cuore. Qui ho vissuto alcuni tra gli anni migliori della mia vita sportiva, culminati in un indimenticabile maggio duemila sette con i due campionati vinti sia con la Prima Squadra in cui giocavo che con i Giovanissimi in cui ricoprivo il ruolo di formatore. Tornarci da allenatore della Prima Squadra di oggi è dunque per me motivo di enorme orgoglio e riconoscenza. Ho ritrovato uno Zanica che, seppur fisiologicamente con facce diverse, ha la stessa voglia di fare bene e la stessa professionalità che c’erano nella mia prima esperienza. Oggi come allora ritrovo un gruppo squadra composto da tanti ragazzi di Zanica, caratteristica che è sempre stata un valore aggiunto in termini di attaccamento alla maglia”.
Dopo tanti anni nei settori giovanili di società importanti come Colognese, Brescia, Forza e Costanza e Scanzorosciate sei approdato sulla panchina di una Prima Squadra. Qual è stato l’impatto e quali sono secondo te le maggiori differenze nell’approccio?
“Nei miei diciotto anni di calcio giovanile ho avuto il privilegio di lavorare con tutte le categorie, dalla Scuola Calcio alla Juniores, e con tutte le tipologie di società e campionati, provinciali, regionali, nazionali. Circa tre anni fa ho avvertito il desiderio di evolvermi, di crescere e di mettermi alla prova con nuove sfide. Allenare una Prima Squadra probabilmente arriva come naturale step successivo di questo percorso. L’impatto è stato meno traumatico di quel che ci si possa aspettare, forse anche per via della giovane età media della rosa, ma credo sia stato così grazie soprattutto alla grande disponibilità dei giocatori con cui lavoro e che ringrazio. Parliamo di un gruppo con voglia di fare, aperto a nuove idee. Questo ha reso tutto più facile. Mi sto rendendo conto che, indipendentemente dal fatto che un allenatore si stia rapportando a degli adulti o a dei ragazzi, la chiave stia nell’essere credibile. Sono fermamente convinto che l’allenatore debba essere credibile in ciò che dice, in ciò che chiede e nelle risposte che dà ai giocatori”.
C'è un allenatore tra quelli che hai avuto o tra i tuoi colleghi "famosi" al quale ti ispiri?
“Ho sempre ammirato quegli allenatori, sia tra quelli che ho avuto sia tra quelli famosi, che sapevano trasmettere un’idea di calcio ben precisa, dei concetti. Avendo iniziato ad allenare a ventitré anni, ho sempre cercato di 'rubare' il mestiere dagli allenatori che ho avuto e da quelli con cui ho avuto la fortuna e il privilegio di lavorare. Tra di loro, non posso non menzionare Fabio Pandini, mio compagno di avventura fin dal primo giorno e poi per molti anni, che oggi lavora a Caravaggio nell’attività di base. Se non fosse stato per lui, molto probabilmente non sarei qui”.
Un terzo del campionato è quasi già in archivio. Che indicazioni hai raccolto finora e qual è il percorso che secondo te deve fare la squadra?
“Viviamo un girone molto equilibrato, con tante squadre ben attrezzate, diverse delle quali con budget ben superiori al nostro. La nostra squadra in questo primo terzo di campionato ha dimostrato una grande compattezza che spero di mantenere fino a fine stagione. Peccato per i tanti infortuni che ci hanno impedito di riuscire ad oliare bene i meccanismi, ma continueremo a lavorarci sodo. Ho a disposizione uno staff di prim’ordine, mi ritengo un privilegiato in questa categoria. Proveremo a stare più in alto possibile cercando di continuare a maturare sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista mentale”.
Com’è stato l’approccio con la categoria? Che livello generale hai trovato?
“Ho cercato subito di abituarmi nuovamente a lavorare su due sedute di allenamento settimanali, cosa che non mi accadeva da un po', e devo dire che non è stato facile. La Seconda Categoria ti propone ogni settimana una sfida diversa, con tanti avversari ostici e terreni di gioco completamente diversi tra loro per fondo e misure. Diventa indispensabile pertanto la nostra capacità di saperci adattare ad ogni tipo di gara per provare a vincere la partita attraverso le nostre idee e le nostre armi”.
Qual è stato fino ad ora il momento più bello o l’istantanea che conservi con più felicità di questa prima parte di stagione?
“Fino ad ora l’istantanea più emozionante è stata il rientro in campo del nostro Giorgio Locatelli, che domenica a Cavernago è tornato in campo da titolare in una gara ufficiale dopo due anni di calvario, di infortuni e di riabilitazione. Credo che ad oggi non ci sia momento più bello, anche se la speranza è sempre che ne arrivino di migliori”.
05/11/2021
Buongiorno mister e grazie della disponibilità. Il tuo a Zanica è un ritorno dato che ci eri già stato nelle vesti di calciatore con tanto di campionato vinto e di formatore. Ti chiediamo che emozioni hai provato tornandoci come allenatore della Prima Squadra e che ambiente hai trovato?
“Buongiorno a tutti. Zanica conserva ormai da quindici anni una fetta importante del mio cuore. Qui ho vissuto alcuni tra gli anni migliori della mia vita sportiva, culminati in un indimenticabile maggio duemila sette con i due campionati vinti sia con la Prima Squadra in cui giocavo che con i Giovanissimi in cui ricoprivo il ruolo di formatore. Tornarci da allenatore della Prima Squadra di oggi è dunque per me motivo di enorme orgoglio e riconoscenza. Ho ritrovato uno Zanica che, seppur fisiologicamente con facce diverse, ha la stessa voglia di fare bene e la stessa professionalità che c’erano nella mia prima esperienza. Oggi come allora ritrovo un gruppo squadra composto da tanti ragazzi di Zanica, caratteristica che è sempre stata un valore aggiunto in termini di attaccamento alla maglia”.
Dopo tanti anni nei settori giovanili di società importanti come Colognese, Brescia, Forza e Costanza e Scanzorosciate sei approdato sulla panchina di una Prima Squadra. Qual è stato l’impatto e quali sono secondo te le maggiori differenze nell’approccio?
“Nei miei diciotto anni di calcio giovanile ho avuto il privilegio di lavorare con tutte le categorie, dalla Scuola Calcio alla Juniores, e con tutte le tipologie di società e campionati, provinciali, regionali, nazionali. Circa tre anni fa ho avvertito il desiderio di evolvermi, di crescere e di mettermi alla prova con nuove sfide. Allenare una Prima Squadra probabilmente arriva come naturale step successivo di questo percorso. L’impatto è stato meno traumatico di quel che ci si possa aspettare, forse anche per via della giovane età media della rosa, ma credo sia stato così grazie soprattutto alla grande disponibilità dei giocatori con cui lavoro e che ringrazio. Parliamo di un gruppo con voglia di fare, aperto a nuove idee. Questo ha reso tutto più facile. Mi sto rendendo conto che, indipendentemente dal fatto che un allenatore si stia rapportando a degli adulti o a dei ragazzi, la chiave stia nell’essere credibile. Sono fermamente convinto che l’allenatore debba essere credibile in ciò che dice, in ciò che chiede e nelle risposte che dà ai giocatori”.
C'è un allenatore tra quelli che hai avuto o tra i tuoi colleghi "famosi" al quale ti ispiri?
“Ho sempre ammirato quegli allenatori, sia tra quelli che ho avuto sia tra quelli famosi, che sapevano trasmettere un’idea di calcio ben precisa, dei concetti. Avendo iniziato ad allenare a ventitré anni, ho sempre cercato di 'rubare' il mestiere dagli allenatori che ho avuto e da quelli con cui ho avuto la fortuna e il privilegio di lavorare. Tra di loro, non posso non menzionare Fabio Pandini, mio compagno di avventura fin dal primo giorno e poi per molti anni, che oggi lavora a Caravaggio nell’attività di base. Se non fosse stato per lui, molto probabilmente non sarei qui”.
Un terzo del campionato è quasi già in archivio. Che indicazioni hai raccolto finora e qual è il percorso che secondo te deve fare la squadra?
“Viviamo un girone molto equilibrato, con tante squadre ben attrezzate, diverse delle quali con budget ben superiori al nostro. La nostra squadra in questo primo terzo di campionato ha dimostrato una grande compattezza che spero di mantenere fino a fine stagione. Peccato per i tanti infortuni che ci hanno impedito di riuscire ad oliare bene i meccanismi, ma continueremo a lavorarci sodo. Ho a disposizione uno staff di prim’ordine, mi ritengo un privilegiato in questa categoria. Proveremo a stare più in alto possibile cercando di continuare a maturare sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista mentale”.
Com’è stato l’approccio con la categoria? Che livello generale hai trovato?
“Ho cercato subito di abituarmi nuovamente a lavorare su due sedute di allenamento settimanali, cosa che non mi accadeva da un po', e devo dire che non è stato facile. La Seconda Categoria ti propone ogni settimana una sfida diversa, con tanti avversari ostici e terreni di gioco completamente diversi tra loro per fondo e misure. Diventa indispensabile pertanto la nostra capacità di saperci adattare ad ogni tipo di gara per provare a vincere la partita attraverso le nostre idee e le nostre armi”.
Qual è stato fino ad ora il momento più bello o l’istantanea che conservi con più felicità di questa prima parte di stagione?
“Fino ad ora l’istantanea più emozionante è stata il rientro in campo del nostro Giorgio Locatelli, che domenica a Cavernago è tornato in campo da titolare in una gara ufficiale dopo due anni di calvario, di infortuni e di riabilitazione. Credo che ad oggi non ci sia momento più bello, anche se la speranza è sempre che ne arrivino di migliori”.
05/11/2021