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#PAROLEINUSO | Dellavite: “Dopo sette stagioni mi sento un punto di riferimento. Sarò sempre grato all'USO Zanica”
#PAROLEINUSO | Dellavite: “Dopo sette stagioni mi sento un punto di riferimento. Sarò sempre grato all'USO Zanica”
L’ospite di oggi a #ParoleinUSO è Matteo Dellavite, difensore classe ’92 in forza alla nostra Prima Squadra dalla stagione 2013/2014.
Partiamo proprio da qui Matteo, raccontaci cosa ti ha spinto quell’estate a scegliere l’USO Zanica.
"Venivo da una stagione non positiva a Colognola, sia in termini di risultati di squadra che personali, perchè soprattutto nella seconda parte di stagione avevo giocato poco. Cercavo un bell'ambiente che poi è quello che ho trovato qui. Mi hanno convinto alcuni miei ex compagni nelle giovanili della Stezzanese come Debla (Luca Deblasio n.d.r.) e Passera ed ovviamente anche l'interessamento di Roberto Riccardi, che ricordo sempre con affetto, è stato decisivo in tal senso. E' stato proprio quest'ultimo a segnalarmi al direttore sportivo Antonio Arzuffi e a spendere belle parole per me. Ho trovato subito spazio e forse anche per questo motivo non ho avuto tanti problemi ad integrarmi nello spogliatoio".
Ormai dopo sette stagioni possiamo affermare senza possibilità di smentita che sei una colonna rossoblu. Ti senti così? Com’è cambiato il tuo approccio o il tuo ruolo all’interno dello spogliatoio durante questi anni?
"Ora dopo sette stagioni mi sento un po' uno dei senatori di questo gruppo e questo ruolo, unito a quello di collante con le nuove generazioni mi piace, perchè è bello aiutare i più giovani a superare quelle difficoltà che ci possono essere nel salto in prima squadra".
Chi è il giocatore più forte con cui hai giocato a Zanica?
"È davvero difficile scegliere qualcuno, perché ce ne sono stati tanti, ma sperando di non fare dei torti a nessuno ne dico tre. Il primo è Emanuele Guerra, mia attuale compagno di squadra, senza dubbio tecnicamente il più forte ed elegante che abbia mai visto indossare i colori rossoblu. Il secondo è Federico Bosco che, oltre ad essere stato fondamentale per la mia integrazione nello spogliatoio, è un difensore di una classe incredibile per queste categorie perchè in grado di trasmettere calma e tranquillità. L'ultimo invece è Luca Deblasio, persona rara, amico vero e compagno di mille battaglie. È sempre un piacere condividere con lui la fascia sinistra, ha dei colpi d'alta scuola e dopo tanti anni insieme ci troviamo alla perfezione".
Durante questi anni hai notato dei cambiamenti all’interno della società?
"Si. Sono arrivato in questa società quando era in fase di ricostruzione, con un nuovo direttivo. Nel corso degli anni ha sempre provato a migliorarsi ed una cosa che mi ha stupito è il forte legame che ha con il territorio. Ci sono molte iniziative che coinvolgono i ragazzi. E' davvero aperta ed accogliente verso tutti . Ha dimostrato di essere una società che tiene al proprio settore, con gente competente e attenta alla crescita dei ragazzi più piccoli dentro e fuori dal campo. Conosco tanti di questi formatori e bisogna fare un plauso a loro che spendono tempo ed energie per trasmettere la loro passione. Inoltre negli ultimi due anni l'USO Zanica si è strutturato molto bene e può vantare un'organizzazione che nelle nostre categorie è davvero merce rara".
Il calcio fa parte anche il tuo lavoro (fa parte dell’ufficio comunicazione dell’Atalanta n.d.r.), quindi ti chiedo cosa rappresenta questo sport nella tua vita?
"Nella mia vita il calcio rappresenta tanto. Mi ci sono avvicinato fin da quando ero piccolo e ci sono cresciuto insieme. Tutto questo è stato molto importante anche per il mio percorso personale. Al di fuori del campo porto tante cose che ho imparato all'interno del rettangolo di gioco e dello spogliatoio, soprattutto i veri valori dello sport. Per me è una fonte di ispirazione e tutto ciò che mi ha regalato fa parte del mio bagaglio umano. Nella vita ho vissuto due periodi difficili ed il pensiero di poter tornare un giorno a giocare a calcio con i miei compagni mi ha sempre dato una grande forza, mi ha spronato a lottare ancora di più. Per questo sarò sempre grato a questo fantastico sport ed allo Zanica, perchè mi ha aspettato facendomi sempre sentire ben voluto".
14/01/2020
Partiamo proprio da qui Matteo, raccontaci cosa ti ha spinto quell’estate a scegliere l’USO Zanica.
"Venivo da una stagione non positiva a Colognola, sia in termini di risultati di squadra che personali, perchè soprattutto nella seconda parte di stagione avevo giocato poco. Cercavo un bell'ambiente che poi è quello che ho trovato qui. Mi hanno convinto alcuni miei ex compagni nelle giovanili della Stezzanese come Debla (Luca Deblasio n.d.r.) e Passera ed ovviamente anche l'interessamento di Roberto Riccardi, che ricordo sempre con affetto, è stato decisivo in tal senso. E' stato proprio quest'ultimo a segnalarmi al direttore sportivo Antonio Arzuffi e a spendere belle parole per me. Ho trovato subito spazio e forse anche per questo motivo non ho avuto tanti problemi ad integrarmi nello spogliatoio".
Ormai dopo sette stagioni possiamo affermare senza possibilità di smentita che sei una colonna rossoblu. Ti senti così? Com’è cambiato il tuo approccio o il tuo ruolo all’interno dello spogliatoio durante questi anni?
"Ora dopo sette stagioni mi sento un po' uno dei senatori di questo gruppo e questo ruolo, unito a quello di collante con le nuove generazioni mi piace, perchè è bello aiutare i più giovani a superare quelle difficoltà che ci possono essere nel salto in prima squadra".
Chi è il giocatore più forte con cui hai giocato a Zanica?
"È davvero difficile scegliere qualcuno, perché ce ne sono stati tanti, ma sperando di non fare dei torti a nessuno ne dico tre. Il primo è Emanuele Guerra, mia attuale compagno di squadra, senza dubbio tecnicamente il più forte ed elegante che abbia mai visto indossare i colori rossoblu. Il secondo è Federico Bosco che, oltre ad essere stato fondamentale per la mia integrazione nello spogliatoio, è un difensore di una classe incredibile per queste categorie perchè in grado di trasmettere calma e tranquillità. L'ultimo invece è Luca Deblasio, persona rara, amico vero e compagno di mille battaglie. È sempre un piacere condividere con lui la fascia sinistra, ha dei colpi d'alta scuola e dopo tanti anni insieme ci troviamo alla perfezione".
Durante questi anni hai notato dei cambiamenti all’interno della società?
"Si. Sono arrivato in questa società quando era in fase di ricostruzione, con un nuovo direttivo. Nel corso degli anni ha sempre provato a migliorarsi ed una cosa che mi ha stupito è il forte legame che ha con il territorio. Ci sono molte iniziative che coinvolgono i ragazzi. E' davvero aperta ed accogliente verso tutti . Ha dimostrato di essere una società che tiene al proprio settore, con gente competente e attenta alla crescita dei ragazzi più piccoli dentro e fuori dal campo. Conosco tanti di questi formatori e bisogna fare un plauso a loro che spendono tempo ed energie per trasmettere la loro passione. Inoltre negli ultimi due anni l'USO Zanica si è strutturato molto bene e può vantare un'organizzazione che nelle nostre categorie è davvero merce rara".
Il calcio fa parte anche il tuo lavoro (fa parte dell’ufficio comunicazione dell’Atalanta n.d.r.), quindi ti chiedo cosa rappresenta questo sport nella tua vita?
"Nella mia vita il calcio rappresenta tanto. Mi ci sono avvicinato fin da quando ero piccolo e ci sono cresciuto insieme. Tutto questo è stato molto importante anche per il mio percorso personale. Al di fuori del campo porto tante cose che ho imparato all'interno del rettangolo di gioco e dello spogliatoio, soprattutto i veri valori dello sport. Per me è una fonte di ispirazione e tutto ciò che mi ha regalato fa parte del mio bagaglio umano. Nella vita ho vissuto due periodi difficili ed il pensiero di poter tornare un giorno a giocare a calcio con i miei compagni mi ha sempre dato una grande forza, mi ha spronato a lottare ancora di più. Per questo sarò sempre grato a questo fantastico sport ed allo Zanica, perchè mi ha aspettato facendomi sempre sentire ben voluto".
14/01/2020