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#PAROLEINUSO | Locatelli: “Zanica per me significa casa. Ciò che si sta facendo meriterebbe un seguito maggiore”
#PAROLEINUSO | Locatelli: “Zanica per me significa casa. Ciò che si sta facendo meriterebbe un seguito maggiore”

L’ospite del secondo appuntamento con #ParoleinUSO è Mauro Locatelli, ex allenatore ed attuale Team Manager della Prima Squadra rossoblu.
Diamo inizio all’intervista con una domanda sentimentale. Cosa significa per te Zanica?
"Essendo nato e cresciuto qui ed abitando e lavorando tuttora a Zanica per me non può significare altro che casa. Ha un'importanza fondamentale. Non potrei mai farne a meno".
Ripercorriamo un attimo la tua carriera da calciatore. Sei cresciuto nel vivaio dell’Atalanta, per poi passare in piazze importanti come Lecco, Tritium e Rodengo Saiano. Infine la decisione di chiudere la carriera a 35 anni nell’USO Zanica. Come mai questa scelta?
"Ho deciso di concludere qui la mia carriera perchè è un qualcosa che desideravo fin da piccolo. Ho sempre voluto giocare giocare nella squadra del mio paese. Fortunatamente sono stati sei mesi fantastici, in cui abbiamo scalato la classifica e coronato il duro lavoro con la promozione in prima categoria dopo aver vinto i play-off".
Dopo qualche anno lontano dai colori rossoblu hai deciso di riavvicinarti, prima come allenatore raggiungendo una splendida salvezza ed in questa stagione come Team Manager della Prima Squadra. Qual è il ricordo più bello o a cui sei più legato della scorsa annata?
"Sicuramente è stato un girone di ritorno memorabile. Per me rappresentava la prima esperienza su una panchina nel ruolo da primo allenatore e con i ragazzi ho avuto fin dall'inizio un gran feeling. Non saprei scegliere un episodio in particolare. La cosa più bella posso dire che è stata l'aver raggiunto la salvezza senza particolari patemi".
Lasciando da parte i più grandi, sappiamo che hai anche un figlio che gioca nelle giovanili rossoblu. Perché secondo te un ragazzo di Zanica o fuori paese, dovrebbe scegliere di crescere nella nostra società?
"Perché se una realtà piccola come la nostra può contare più di centocinquanta iscritti significa che sta lavorando bene e che propone un percorso formativo di qualità per i ragazzi".
Chiudiamo con un monito per chi legge. Perché una persona dovrebbe venire la domenica pomeriggio a seguire la Prima Squadra allenata da mister Carenini?
"Perchè alle spalle c'è un progetto intrigante, costruito su fondamenta giovani ed in campo si cerca di proporre un gioco di qualità e sicuramente non ci si annoia a guardare le partite. Sarebbe bello riuscire a coinvolgere più gente del paese, per fargli toccare con mano ciò che stiamo provando a portare avanti e perchè no, anche per avere un po' di supporto in più che non fa mai male".
21/01/2020
Diamo inizio all’intervista con una domanda sentimentale. Cosa significa per te Zanica?
"Essendo nato e cresciuto qui ed abitando e lavorando tuttora a Zanica per me non può significare altro che casa. Ha un'importanza fondamentale. Non potrei mai farne a meno".
Ripercorriamo un attimo la tua carriera da calciatore. Sei cresciuto nel vivaio dell’Atalanta, per poi passare in piazze importanti come Lecco, Tritium e Rodengo Saiano. Infine la decisione di chiudere la carriera a 35 anni nell’USO Zanica. Come mai questa scelta?
"Ho deciso di concludere qui la mia carriera perchè è un qualcosa che desideravo fin da piccolo. Ho sempre voluto giocare giocare nella squadra del mio paese. Fortunatamente sono stati sei mesi fantastici, in cui abbiamo scalato la classifica e coronato il duro lavoro con la promozione in prima categoria dopo aver vinto i play-off".
Dopo qualche anno lontano dai colori rossoblu hai deciso di riavvicinarti, prima come allenatore raggiungendo una splendida salvezza ed in questa stagione come Team Manager della Prima Squadra. Qual è il ricordo più bello o a cui sei più legato della scorsa annata?
"Sicuramente è stato un girone di ritorno memorabile. Per me rappresentava la prima esperienza su una panchina nel ruolo da primo allenatore e con i ragazzi ho avuto fin dall'inizio un gran feeling. Non saprei scegliere un episodio in particolare. La cosa più bella posso dire che è stata l'aver raggiunto la salvezza senza particolari patemi".
Lasciando da parte i più grandi, sappiamo che hai anche un figlio che gioca nelle giovanili rossoblu. Perché secondo te un ragazzo di Zanica o fuori paese, dovrebbe scegliere di crescere nella nostra società?
"Perché se una realtà piccola come la nostra può contare più di centocinquanta iscritti significa che sta lavorando bene e che propone un percorso formativo di qualità per i ragazzi".
Chiudiamo con un monito per chi legge. Perché una persona dovrebbe venire la domenica pomeriggio a seguire la Prima Squadra allenata da mister Carenini?
"Perchè alle spalle c'è un progetto intrigante, costruito su fondamenta giovani ed in campo si cerca di proporre un gioco di qualità e sicuramente non ci si annoia a guardare le partite. Sarebbe bello riuscire a coinvolgere più gente del paese, per fargli toccare con mano ciò che stiamo provando a portare avanti e perchè no, anche per avere un po' di supporto in più che non fa mai male".
21/01/2020