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#ParoleinUSO | M. Daminelli: “Con il Comun Nuovo gara tosta, ma siamo un grande gruppo"
#ParoleinUSO | M. Daminelli: “Con il Comun Nuovo gara tosta, ma siamo un grande gruppo"

ZANICA – Ospite di questa puntata di #ParoleinUSO è Mauro Daminelli, attaccante classe ’96 della Prima Squadra. Conosciamolo meglio!
Buongiorno Mauro. Partiamo subito dall’argomento più attuale, ovvero il big match di Pasquetta con il Comun Nuovo. Che partita ti aspetti?
“Buongiorno a tutti e grazie dell'invito. Lunedì ci attende una partita molto importante. Tosta sotto tutti i punti di vista. Fisico, tattico e mentale. Incontriamo una squadra rognosa, con la miglior difesa del campionato. Dobbiamo stare concentrati e fare il nostro gioco per portare a casa l’intera posta in palio, proseguendo così il percorso fatto finora”.
Facciamo un passo indietro a quest’estate. Perché hai deciso di riprendere a giocare e cosa ti ha convinto a scegliere Zanica come destinazione?
“A causa di qualche infortunio e successivamente con i due anni di pandemia sono rimasto un po’ fermo. La voglia di giocare e di rimettermi in gioco però era tanta. Mi mancava tutto. L’estate scorsa quindi ho valutato varie proposte ma una volta arrivata la chiamata dal DS Deblasio non ci ho pensato due volte ad accettare Zanica. In estate un mio caro amico mi ha parlato di quanto fosse bello l’ambiente e la realtà in generale ed è stato come un colpo di fulmine”.
Come è andato l’inserimento all’interno del gruppo? Rifaresti questa scelta?
“Fin da subito mi son trovato bene con tutti. Ho trovato delle persone davvero eccezionali che mi hanno accolto alla grande facendomi integrare subito in squadra. Mister, staff e dirigenza hanno contribuito alla grande e mi sono sentito subito a casa. Una scelta azzeccatissima che rifarei assolutamente senza ombra di dubbio”.
Come nasce la tua passione per il calcio e chi è il calciatore al quale ti ispiravi da piccolo?
“Come per ogni bambino il mio sogno è sempre stato diventare un giorno un calciatore. Ho iniziato a giocare nei Pulcini e ricordo che il mio primo mister fu Gagliardini Alessandro (padre di Roberto giocatore dell’Inter n.d.r.). Passavo le giornate a rincorrere quel maledetto pallone. Il mio idolo? Qui tocchiamo un tasto dolente. Era Cristiano Doni. Si, non parliamo di Ronaldinho, Ronaldo o altri fenomeni di quei tempi. Per me lui era il vero fenomeno, perché era il capitano della mia squadra del cuore e per me era come un punto di riferimento. Quando giocavo con gli amici indossavo sempre la sua maglia con onore. Purtroppo ad oggi sappiamo tutti come è andata a finire e nonostante io mi sia sentito tradito, non posso nascondere che per me sia stato un ‘esempio’ ”.
Quali sono secondo te i punti di forza dell’USO Zanica?
“Il nostro punto di forza principale è quello di essere un gruppo straordinario. Remiamo tutti verso lo stesso obiettivo ‘come una cosa sola’ come dice il mister. Siamo un bel gruppo di amici”.
Chiudiamo in leggerezza. Chi è il compagno che ti ha stupito di più?
“Onestamente non c’è chi mi ha stupito di più o di meno. Se proprio devo citarne alcuni direi Giorgio Locatelli che dopo due gravi infortuni è ancora qui a pedalare e farsi in quattro per la squadra. Questo significa che alla base c'è una gran forza mentale e tanta passione per il calcio. Anche Simone Locatelli è un grande uomo spogliatoio. Quest’anno purtroppo per via degli infortuni è stato pochissimo a disposizione ma ad ogni singolo allenamento e ad ogni singola partita lui é lì con noi a faticare e a gioire. Un esempio”.
12/04/2022
Buongiorno Mauro. Partiamo subito dall’argomento più attuale, ovvero il big match di Pasquetta con il Comun Nuovo. Che partita ti aspetti?
“Buongiorno a tutti e grazie dell'invito. Lunedì ci attende una partita molto importante. Tosta sotto tutti i punti di vista. Fisico, tattico e mentale. Incontriamo una squadra rognosa, con la miglior difesa del campionato. Dobbiamo stare concentrati e fare il nostro gioco per portare a casa l’intera posta in palio, proseguendo così il percorso fatto finora”.
Facciamo un passo indietro a quest’estate. Perché hai deciso di riprendere a giocare e cosa ti ha convinto a scegliere Zanica come destinazione?
“A causa di qualche infortunio e successivamente con i due anni di pandemia sono rimasto un po’ fermo. La voglia di giocare e di rimettermi in gioco però era tanta. Mi mancava tutto. L’estate scorsa quindi ho valutato varie proposte ma una volta arrivata la chiamata dal DS Deblasio non ci ho pensato due volte ad accettare Zanica. In estate un mio caro amico mi ha parlato di quanto fosse bello l’ambiente e la realtà in generale ed è stato come un colpo di fulmine”.
Come è andato l’inserimento all’interno del gruppo? Rifaresti questa scelta?
“Fin da subito mi son trovato bene con tutti. Ho trovato delle persone davvero eccezionali che mi hanno accolto alla grande facendomi integrare subito in squadra. Mister, staff e dirigenza hanno contribuito alla grande e mi sono sentito subito a casa. Una scelta azzeccatissima che rifarei assolutamente senza ombra di dubbio”.
Come nasce la tua passione per il calcio e chi è il calciatore al quale ti ispiravi da piccolo?
“Come per ogni bambino il mio sogno è sempre stato diventare un giorno un calciatore. Ho iniziato a giocare nei Pulcini e ricordo che il mio primo mister fu Gagliardini Alessandro (padre di Roberto giocatore dell’Inter n.d.r.). Passavo le giornate a rincorrere quel maledetto pallone. Il mio idolo? Qui tocchiamo un tasto dolente. Era Cristiano Doni. Si, non parliamo di Ronaldinho, Ronaldo o altri fenomeni di quei tempi. Per me lui era il vero fenomeno, perché era il capitano della mia squadra del cuore e per me era come un punto di riferimento. Quando giocavo con gli amici indossavo sempre la sua maglia con onore. Purtroppo ad oggi sappiamo tutti come è andata a finire e nonostante io mi sia sentito tradito, non posso nascondere che per me sia stato un ‘esempio’ ”.
Quali sono secondo te i punti di forza dell’USO Zanica?
“Il nostro punto di forza principale è quello di essere un gruppo straordinario. Remiamo tutti verso lo stesso obiettivo ‘come una cosa sola’ come dice il mister. Siamo un bel gruppo di amici”.
Chiudiamo in leggerezza. Chi è il compagno che ti ha stupito di più?
“Onestamente non c’è chi mi ha stupito di più o di meno. Se proprio devo citarne alcuni direi Giorgio Locatelli che dopo due gravi infortuni è ancora qui a pedalare e farsi in quattro per la squadra. Questo significa che alla base c'è una gran forza mentale e tanta passione per il calcio. Anche Simone Locatelli è un grande uomo spogliatoio. Quest’anno purtroppo per via degli infortuni è stato pochissimo a disposizione ma ad ogni singolo allenamento e ad ogni singola partita lui é lì con noi a faticare e a gioire. Un esempio”.
12/04/2022